22 GIORNO
Gesù rivolgendosi ai suoi discepoli disse: «In verità vi dico: se non cambiate e non diventate come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli.” (Matteo 18:3)
In realtà Gesù chiamò a sé un bambino e lo pose proprio in mezzo a loro. Nello stesso presente nel quale era immerso completamente il bambino, si trovavano i discepoli che tutto lasciava pensare tranne che stessero vivendo il presente e la presenza del maestro Gesù. Il loro pensiero era rivolto non solo al futuro ma alla possibilità di vivere il primato nei regni dei cieli.
SIGNORE CHI SARA’ IL PIÙ’ GRANDE NEL REGNO DEI CIELI?
Ma intanto dove era finito per loro Gesù? Il Signore? Il Salvatore? Il Pastore? Gesù accortosi dello smarrimento avvenuto, prova a ricondurli sulla via reggia e per farlo usa un bambino.
“Chi pertanto si farà piccolo come questo bambino, sarà lui il più grande nel regno dei cieli.” (Matteo 18:4)
Gesù fa riferimento a qualcosa di umano per spiegare come essere grande nel regno dei cieli, un bambino. E non si riferiva a l’involucro ma al cuore e la mente del bambino, i cui pensieri ed emozioni non avevano necessità di competere o di sopraffare alcuno.
Il Signore vuole che noi abbiamo occhi come loro, che ci affidiamo a Lui, alle Sue cure, al Suo amore, pronti a lasciarci guidare per poter vivere il miracoloso.